L’annuncio della morte di Bin Laden ha segnato un passo avanti sulla road map per una nuova visione dei rapporti fra musulmani e Occidente. Il sollievo è stato generale e anche nel mondo arabo non vi è stata quella reazione violenta che alcuni potevano temere: i Fratelli Musulmani egiziani hanno dichiarato che Bin Laden avrebbe dovuto essere sottoposto a processo, ma hanno anche precisato che l’ex leader di Al Qaeda non rappresenta l’Islam. Analizziamo le conseguenze della morte di Bin Laden con Olivier Roy, il grande sociologo della religione, autore per i Libri di Reset di Islam alla sfida della laicità (2008). Secondo Roy, la posizione della Fratellanza è coerente: “Considerano Bin Laden un uomo diabolico, ma chiedono la sua messa in giudizio, facendo così appello al diritto internazionale e mantenendo un approccio critico verso la mano pesante della politica statunitense nella regione”.