9 aprile 2014
Se si osserva la disputa tra Wolfgang Streeck e Jürgen Habermas seguendo quella “logica di domanda e di risposta” che Hans-Georg Gadamer [1] ha posto a fondamento di ogni pragmatica dell’intesa, ciò che impressiona è la “polarità di familiarità ed estraneità” [Polarität von Fremdheit und Vertrautheit] di due intellettuali che, pur discutendo entrambi sul futuro dell’integrazione europea, seguono linee argomentative divergenti e disconoscono le tesi dominanti delle reciproche prese di posizione. Nella propria replica Vom DM-Nationalismus zum Euro-Patriotismus? Eine Replik auf Jürgen Habermas, pubblicata a settembre sui “Blätter für deutsche und internationale Politik” [2], infatti, Streeck rigetta in toto il nucleo della critica habermasiana all’“opzione nostalgica” per il vecchio Stato-nazionale [3], di cui egli non si sente affatto uno strenuo sostenitore, imputando ad Habermas il passaggio dal “nazionalismo del marco tedesco” al “patriottismo dell’euro” che, certamente, restituisce un’immagine infedele della sua riflessione sull’Unione europea.