islamisti
  • Karen Barkey, Columbia University 8 aprile 2014
    “Credo che sia un momento molto importante per riflettere sulla storia dell’Impero ottomano”, spiega Karen Barkey, sociologa e direttrice dell’Institute for Religion Culture and Public Life della Columbia University. “Il Medio oriente sta vivendo una transizione verso società più democratiche, e allo stesso tempo assistiamo alla crescita dell’islamismo e alla nascita di nuovi partiti politici si ispirazione islamica. Questo significa che tale transizione avviene precisamente in un momento in cui le persone cominciano a ripensare l’Islam nel contesto della democrazia. Molti guardano anche al proprio passato e ai modi tradizionali di comprendere l’Islam, per capire come impiegarlo nella società moderna. Per questo, si cerca di guardare agli elementi del passato ‘utilizzabili’ anche nel presente. A mio avviso, l’Impero ottomano è un passato ‘utilizzabile’ estremamente interessante perché – benché spesso descritto e spiegato come un impero islamico – di fatto era un impero nel quale la religione era equilibrata all’interno di rapporti ‘duali’ che le impedivano di diventare un fattore egemonico. È per questo motivo che proprio oggi l’esempio dell’Impero ottomano dovrebbe essere osservato meglio”. Abbiamo intervistato Karen Barkey durante i nostri Istanbul Seminars 2013.
  • Antonella Vicini 30 settembre 2011
    Ennahda. È in questo termine, che in italiano viene tradotto con risveglio o rinascita, in cui potrebbe risiedere il futuro della nuova Tunisia, quella che dopo la rivoluzione di gennaio sta cercando la sua strada. Ennahda è infatti anche il nome del partito più accreditato per le elezioni del prossimo 23 ottobre, quando si voteranno i membri dell'Assemblea Costituente. Fuori legge fino allo scorso marzo, il Mouvement de la tendance islamique come si chiamava fino al 1989, è ritornato sulla scena politica in grande stile a partire dalla sede nel quartiere della finanza di Tunisi, a Montplaisir.
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