8 maggio 2012
L’Europa è attraversata dal risentimento e da tensioni reciproche in reazione alla crisi economica, a quella demografica, e soprattutto al cosiddetto “Altro”, oggi spesso identificato con i musulmani. Eppure, se vogliamo l’integrazione effettiva delle minoranze, dobbiamo comprendere che il conflitto stesso è una solo una fase – benché necessaria – del processo di integrazione. In questa fase, il conflitto scivola facilmente su un terreno di “scontro tra civiltà”: noi/loro, amico/nemico ecc. ed è per questo che occorre agevolare il dialogo tra gli attori coinvolti nello scontro. Infatti, non bisogna dimenticare che il conflitto è un processo dinamico, nel quale abbiamo a che fare con altri attori sociali che, come noi, proprio grazie al conflitto possono cambiare il propri atteggiamenti e la propria visione del mondo. Ne abbiamo parlato con Stefano Allievi, Sociologo dell’Università di Padova, durante l’edizione 2011 degli Istanbul Seminars organizzati da Reset Dialogues.