costituzione
  • 26 maggio 2016
    La rivoluzione tunisina si è sviluppata con modalità diametralmente opposte rispetto ad altri stati coinvolti nelle primavere arabe. Diversi intellettuali tunisini intervistati da Reset-Doc analizzano i motivi che, malgrado le grandi difficoltà economiche e sociali, hanno portato questo paese a intraprendere un processo di democratizzazione pacifico e fortemente influenzato dall’azione della società civile alla quale nel 2015 è stato assegnato il Premio Nobel per la Pace. 
  • Abdullahi An-Na'im e Tariq Ramadan 11 gennaio 2013
    Due grandi riformisti dell’Islam discutono il futuro della cittadinanza nei paesi della primavera araba. Tariq Ramadan e Abdullahi An-Na’im, due tra i più noti intellettuali e riformisti musulmani contemporanei, sono stati posti di fronte l’uno all’altro da Reset-Dialogues on Civilizations in un incontro per discutere della shari’a, la legge islamica, e se debba avere un posto e quale nelle Costituzioni delle nuove democrazie arabe. Entrambi i pensatori auspicano la piena realizzazione della democrazia nel mondo arabo e sistemi costituzionali che garantiscano l’eguaglianza tra cittadini, il rispetto dei diritti umani e il pluralismo, ma Ramadan ritiene che possa essere utile che la shari’a sia nominata nelle costituzioni arabe per dare alla democrazia un sostegno «dall’interno» della religione e cultura islamica, mentre per An-Na’im le sfere della religione e della politica devono rimanere separate per garantire la laicità dello Stato. L’incontro tra Abdullahi An-Na’im e Tariq Ramadan è stato coordinato da Nina zu Fürstenberg
  • Francesco Aloisi de Larderel 1 luglio 2012
    Mohamed Morsi è stato eletto presidente, il primo Capo di Stato civile della Repubblica Araba d’Egitto dal 1953, quando Mohamed Naguib inaugurò una lunga serie di presidenti in uniforme militare che ha avuto termine diciotto mesi fa con la destituzione di Mohamed Hosni Mubarak. Si tratta anche del primo presidente della storia egiziana eletto in maniera democratica.
  • Amara Lakhous 18 marzo 2011
    Le costituzioni e le convenzioni internazionali devono essere rispettate senza escamotage. Ogni straniero che arriva in Italia deve avere la possibilità di presentare una richiesta di asilo. Questo è un diritto costituzionale. Poi sarà la commissione incaricata di esaminare le richieste a stabilire se ha il diritto o meno ad essere rifugiato e avere protezione. Finché esiste una legge, non ci rimane che applicarla, altrimenti va cambiata o cancellata.
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