Raggiungendo l’ultimo uomo. A piedi scalzi
4 November 2008

Attraverso le numerose interviste raccolte nei due mesi trascorsi in Rajasthan, nella Scuola di Tilonia, dove si è adattata anche all’inevitabile austerità locale (ad esempio, usando la stessa bacinella d’acqua per lavare capelli, vestiti e pavimenti), la Ottieri racconta con vivace umanità i risultati tangibili che il pensiero di Bunker Roy, il fondatore del Barefoot College, ha portato agli abitanti dei villaggi vicini. Dando vita alla Scuola, negli anni Settanta, Roy sognava di creare le condizioni perché fossero gli stessi contadini indiani a produrre un miglioramento della propria vita. Così, da allora, migliaia di persone che nessuno avrebbe mai assunto sono arrivate a Tilonia per essere addestrate a una professione. I criteri per entrarvi sono basici: basta essere analfabeti o semianalfabeti. Perché, come dice il padre del progetto, “non c’è bisogno un ingegnere solare per installare 32 pannelli e collegarli alle batterie”. Tant’è che oggi il Barefoot College deve il suo nome proprio alle centinaia di dottori, insegnanti, architetti, ingegneri “a piedi scalzi” che ne sono usciti e che offrono i loro servizi a oltre cento villaggi indiani.

Anche se Bunker Roy rivendica l’indipendenza del suo lavoro da considerazioni ideologiche di ogni natura, a Tilonia c’è molto del pensiero di Gandhi. E non a caso la Ottieri riprende nel suo titolo l’invito del Mahatma a “raggiungere l’ultimo uomo”. Non solo nel villaggio la carne è bandita e gli abiti tradizionali indiani graditi. Ma, soprattutto, la Scuola ha l’obiettivo di assistere le popolazioni a restare nei villaggi, evitando che esse siano dipendenti dal mondo esterno, esattamente come la swadeshi (l’autosufficienza economica dei villaggi) gandiana predicava. Anche per rendere i villaggi indipendenti dall’inefficienza del governo nella gestione della rete idrica, una delle prime preoccupazioni del Barefoot College fu, non a caso, l’acqua. Nel siccitoso Rajasthan è il principale tormento dei contadini, e saperla conservare quando arriva è vitale. Pertanto, nella scuola insegnano a costruire cisterne sotterranee, ma anche pannelli solari per poterne pompare l’acqua. Così più di “500 mila persone che vivevano con meno di un dollaro al giorno ora hanno accesso all’acqua potabile attraverso 1.500 pompe a mano e la raccolta di acqua piovana dai tetti”. E visto che il sole da queste parti non manca, gli esperti a piedi scalzi hanno reso tutto il complesso alimentato ad energia solare. Persino la linea telefonica lo è.

A Tilonia e dintorni le scuole non sono scatole vuote, edifici-simbolo di un presunto sviluppo. I maestri non arrivano da città lontane, ma dai villaggi vicini, così la tendenza al loro assenteismo viene arginata. Aver spostato le lezioni alla sera, poi, permette ai bambini di aiutare i genitori al mattino nei loro lavori, senza dover rinunciare all’istruzione. Le 150 “scuole di notte” aperte dal Barefoot College sono infine controllate dal Bal Sansad, il parlamento dei bambini. Che non è un gioco, bensì un organo dai poteri concreti, come quello di licenziare gli insegnanti che disertano. Quella di “raggiungere l’ultimo uomo” è un’esortazione dal significato sociale profondo in India, dove, come spiega ampiamente la Ottieri, il sistema castale provoca ancora crudeli discriminazioni. Eppure, a Tilonia tale invito è diventato un imperativo. Il marchio della casta di appartenenza viene lasciato alle spalle da chi entra nella Scuola. E Bunker Roy è stato il primo a darne esempio assumendo fin dall’inizio un dalit, un intoccabile, come cuoco.

Oltre che lasciando fuori dalla porta lo stigma delle caste, la tensione verso una società più egualitaria e democratica al Barefoot College è raggiunta soprattutto attraverso un’incessante fiducia nelle capacità delle persone. Chiunque vi arrivi ed abbia un’idea che può migliorare la vita nei villaggi viene incoraggiato a metterla in pratica. “I professionisti della città non servono – ha raccontato Roy alla giornalista – le capacità esistono, ma non vengono valorizzate semplicemente perché gli esperti locali sono poveri e analfabeti”. Tilonia è l’epitome del modello del learning by doing, un paradigma di sviluppo alternativo rispetto a quello offerto da migliaia di istituzioni che “offrono progetti calati dall’alto” e hanno prodotto “un’ininterrotta serie di fallimenti”.

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