La caratteristica principale del canale che lei dirige sembra essere questa tensione tra tradizione e modernità, un tentativo di realizzare la modernizzazione nel rispetto della cultura arabo/musulmana. Può dirmi qualcosa di più riguardo la struttura di questo nuovo canale, Al-Risala?
Al-Risala ha cominciato con un ampio raggio di programmi ma alla fine ci siamo concentrati su quelli religiosi perché sentiamo che il mondo musulmano e quello arabo necessitano di un messaggio moderno sull’Islam. É così perchè ci sono così tante persone che diffondono odio e guerra che noi crediamo di dover piuttosto diffondere la pace e l’amore attraverso il messaggio vero dell’Islam. Oggi Al-Risala, dopo solo un anno e mezzo dalla nascita, è il diciottesimo canale su 400 reti satellitari. Stiamo cercando di salire tra i primi dieci per il prossimo Ramadan, questo è il nostro obiettivo. Noi presentiamo soltanto l’Islam moderato e moderno, abbiamo spettatori da tutto il mondo arabo. I nostri programmi sono registrati non in unico posto, ma dagli Emirati Arabi fino al Marocco, trasmettiamo dal Cairo e siamo finanziariamente sponsorizzati dal Principe Al Waleed. Questa è in breve la struttura del nostro canale.
Lei continua a lavorare anche per MBC? Può dirmi qualcosa a proposito della sua passata esperienza lì, quando conduceva il programma religioso “Al Ransoon el Ein” (Il profeta uomo)
Non lavoro più per MBC, ma MBC è il canale numero uno del mondo arabo, senza dubbio. Quell’esperienza mi ha insegnato molto, avevo ben 20 milioni di telespettatori. Ora invece devo concentrarmi su questo nuovo canale. Mentre MBC è un canale di intrattenimento, a Al-Risala noi parliamo alle menti e agli spiriti, combattiamo per cambiare la gente, e sentiamo che il nostro dovere in questa missione è davvero grande.
Qual è il target del suo pubblico?
Il target è sicuramente pan-arabo, e ci stiamo concentrando sulle donne (il 70% dei nostri telespettatori sono donne). Inoltre ci concentriamo sui giovani, sulle nuove generazioni, siamo riusciti a diventare il primo canale religioso fuori dall’Arabia Saudita e il secondo in Arabia Saudita. Il nostro pubblico è abbastanza misto, dai giovani agli anziani, dalle donne agli uomini, e questo per noi è un grande successo.
Trattate anche problemi di natura politica?
No. Non affrontiamo tematiche politiche perché il mondo arabo è saturo, ci sono così tanti canali dedicati alla politica mentre nessuno dedicato all’Islam moderato e moderno. Abbiamo creduto che questa nostra scelta ci avrebbe fatto avere più successo.
Quindi cercate di affrontare i problemi di un musulmano nella vita di tutti i giorni?
Non solo. Non solo descriviamo la realtà di un musulmano, ma soprattutto mostriamo che essere musulmano non vuol dire non vivere bene la proprio vita. Spieghiamo che essere musulmano vuol dire apprezzare la bellezza, divertirsi, vivere in pace e amare il prossimo, essere misericordiosi. E’ di questo che parliamo.
C’è uno slogan che descrive la filosofia di Al-Risala?
Si, ne abbiamo uno: Creativa e autentica. Noi ci rifacciamo alle radici dell’Islam e del Corano, ma siamo anche molto creativi, nel modo in cui ci presentiamo, nella grafica, nel nostro modo di parlare, ma siamo autentici nel seguire i principi di amore e pace e nel seguire i valori della nostra religione.
In generale lei crede che l’esplosione di questi nuovi media stia creando un livello inedito di libertà di espressione nei paesi arabi?
Sicuramente, la libertà di espressione ha fatto un salto in avanti impressionante rispetto a venti anni fa. In Egitto per esempio ci sono molte critiche al presidente e questo non sarebbe mai accaduto venti anni fa. La nostra democrazia, in Kuwait, è una delle più compiute del mondo arabo, quindi noi siamo molto ottimisti. Cerchiamo di concentrarci sui lati positivi, vista l’enfasi continua che si ha su quelli negativi. Credo davvero che nel giro di vent’anni il mondo arabo sarà molto diverso, molto moderno, e potrà competere con i paesi leader del mondo.