Giornata mondiale della Filosofia a Teheran? NO grazie
Resetdoc presenta se stessa, e una protesta 13 settembre 2010

New School of Social Research – New Wolfe Conference Room
Room 1103

6 East 16th Street,
New York, NY 10003

Lunedì, 27 settembre 2010 – ore 11.00

Presentano: Giancarlo Bosetti, Ramin Jahanbegloo, Nina zu Fürstenberg, Andrew Arato (moderatore)

Discutono: Farzin Vahdat, Simon Critchley, Nadia Urbinati, Saskia Sassen, Hamid Dabashi

Ci stiamo avvicinando all’appuntamento con la Giornata mondiale della Filosofia dell’Unesco (21-23 novembre), e nulla sembra impedire che questo prestigioso evento internazionale abbia luogo a Teheran. La Giornata mondiale della Filosofia dell’Unesco è una preziosa occasione di incontro e dialogo tra filosofi e intellettuali di differenti culture e retroterra, come la nostra Associazione ha potuto sperimentare in Marocco e in Turchia. L’idea stessa di riunirli in un paese dove un regime autoritario e intollerante viola continuamente la libertà di pensiero e di espressione e mette al bando gli studi umanistici dalle università, è un’offesa a ogni ragionevole e plausibile principio di dialogo, universalità e apertura (caratteristiche originarie ed essenziali della Giornata mondiale della Filosofia). In tali condizioni – chi seleziona i partecipanti? Quali sono le garanzie di libertà e sicurezza per gli oratori? – l’iniziativa dell’Unesco si sta trasformando nell’opposto di ciò che dovrebbe essere. L’elenco delle defezioni conferma l’allarme che abbiamo già lanciato lo scorso gennaio alla direttrice generale dell’Unesco, Irina Bokova. Nessuno può oggi prendere sul serio un invito a Teheran per una libera discussione filosofica. Rimandare questo evento in Iran a una data futura può essere l’unico modo per preservare l’universalità dell’iniziativa e della sua missione.

La nostra protesta è cominciata con una lettera inviata lo scorso gennaio alla direttrice dell’Unesco (vedi sotto) e firmata da tre rappresentanti dell’Associazione (il presidente del Comitato Scientifico di Reset-Dialogues Giuliano Amato, il direttore della rivista Reset Giancarlo Bosetti e il filosofo iraniano Ramin Jahanbegloo). L’appello ha ricevuto l’adesione e l’appoggio di numerose personalità, tra cui:

Jürgen Habermas
Seyla Benhabib
Nadia Urbinati
Andrew Arato
Jean Cohen
Jim Sleeper
Otfried Höffe
Fred Dallmayr
Karel von Schwarzenberg
Navid Kermani
Valentine M. Moghadam
Nader Hashemi
Joseph LaPalombara
Teresa Chataway
Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri
Pietro Marcenaro, senatorePd 

Luigi Spaventa
Salvatore Biasco, Università Sapienza di Roma 

On.le Marco Scurria (PPEDelegazioneItaliana)
Katajun Amirpur
Alessandro Ferrara
Gianfranco Pasquino